Il tallero cittadino di re Wladyslaw che, nonostante la traccia del ciondolo e la rimozione dello scalpello, faceva parte di due famose collezioni polacche.
La moneta proveniva dalle collezioni della famiglia Potocki (punzone da collezione nel campo, dietro la figura) e di Tadeusz Kalkowski (con tanto di busta di grande formato della sua collezione).
In ottemperanza al divieto di coniare monete di piccolo taglio stabilito ai tempi di Sigismondo III, sotto il figlio Toruń limitò la sua attività alla coniazione di soli ducati, talleri e mezzi talleri. Egli coniò monete ininterrottamente per tutto il suo regno.
Variante con iscrizione anticipata del nome del sovrano (VLADIS IIII invece di VLADISL IV), senza il marchio di zecca sopra la testa dell'angelo (tre punti invece di una croce decorativa).