"La moneta offerta fu coniata dal figlio minore di Pompeo Magno (latino: Pompeius Magnus), che riprese il soprannome e le convinzioni repubblicane del padre. Quando Ottaviano e Antonio, alleati nel secondo triumvirato, sconfissero l'esercito di Cassio e Bruto a Filippi nel 42 a.C., Sesto Pompeo, che aveva conquistato la Sicilia nel 43, divenne l'unico nemico dei triumviri. Nel 39 essi fecero pace con lui a Puteoli, cedendogli il potere proconsolare in Sicilia, Sardegna, Corsica e Peloponneso. Tuttavia, dopo la vittoria di Marco Agrippa nella battaglia navale di Naulochos, la flotta di Sesto fu completamente distrutta ed egli fu ucciso come fuggitivo a Mileto.
Le monete coniate da Sesto Pompeo spesso commemorano il suo famoso padre o, come in questo caso, riportano motivi navali, poiché Sesto basava il suo potere quasi esclusivamente su una forte flotta. Il titolo di Imperator, che si può vedere sul rovescio, significava all'epoca un alto funzionario con un 'impero', cioè un potere civile e militare supremo, in una determinata area". - Bartosz Awianowicz
Dritto: Testa di Pompeo Magno con due facce caratterizzate come rappresentazione di Giano, sopra MGN (?).
Rovescio: prua di nave a destra, sopra di essa PIVS, sotto IMP
Bronzo, diametro 28 x 30 mm, peso 24,7 g.