Salito al trono, re Stefan dovette affrontare non solo la contrapposta Danzica, ma anche il caos monetario seguito al governo di Sigismondo Augusto e al lungo periodo di interregno. Già nel 1578 introdusse una nuova ordinanza di coniazione, che prevedeva il conio di denominazioni che andavano dal ducato, passando per talleri, mezzi talleri, troiette, fino ai centesimi e ai sicli. Nel 1580 estese la legge anche alle pence, ai mezzi penny e ai denari. In realtà, però, la sua coniazione fu dominata da trojak e shekel, e i tagli più alti, compreso il sixpence, sono oggi monete molto rare.
Uno dei pochi talleri di questo re che appaiono sul mercato è quello della zecca di Nagybanyi.
Questa emissione è molto probabilmente il risultato di un prestito ottenuto da Batory in patria per le sue esigenze di guerra, che gli fu pagato non nella moneta locale, ma in una moneta coniata con il suo timbro - come re di Polonia.
Un tallero di bell'aspetto. Due piccole tracce di metallo brillante sul bordo (a ore 8 e 11). Graffiti poco marcati ai lati del busto del re. Leggero lustro. Patina colorata. Sottotraccia nella parte inferiore del rovescio a causa della progressiva fessurazione del francobollo.