Ecco una delle icone del Medioevo polacco.
Il primo e per circa 150 anni l'unico penny polacco. Una moneta importante sia dal punto di vista tipologico che storico.
All'epoca di Casimiro III il Grande, la Polonia entrò in una nuova era monetaria. Finì l'era della moneta leggera, cioè dei brakteates e dei piccoli denari coniati in fogli sottili. Iniziò il periodo della coniazione di monete grossolane, i penny(grossus, dal latino: spesso).
Casimiro III il Grande non solo cambiò l'aspetto della Polonia, lasciandola murata, ma cambiò anche la nostra coniazione. Introdusse una riforma dettata dall'afflusso di grandi monete straniere, le più influenti delle quali erano i penny di Praga che circolavano in tutta l'Europa centrale. I grossi penny coniati a Kutná Hora dall'epoca di Venceslao II.
Furono il modello per l'iconografia dei primi penny polacchi. Al dritto, in un doppio bordo intorno alla corona, era presente la titolatura del sovrano polacco: +KAZIMIRVS ↓PRIMVS | +DEI ↓GRACIA REX POLONIE(Casimiro I per grazia di Dio re di Polonia). Al rovescio, sostituzione del leone ceco con un'aquila polacca, con il nome della nuova moneta nel bordo: GROSSI CRACOVIENSES (centesimo di Cracovia).
Rarità.
Il penny largo polacco è una moneta di cui sono sopravvissuti pochissimi esemplari, come dimostra il destino di questa emissione. Poiché la Polonia non possedeva miniere d'argento proprie, il metallo per il penny poteva essere ottenuto in due modi: fondendo i penny cechi o acquistandolo a prezzi elevati in Ungheria. Come scrive T. Kałkowski:"Entrambi i modi non erano redditizi, quindi la coniazione dei penny fu presto interrotta". Le grosze di Cracovia, ritirate dopo dieci anni di circolazione, furono coniate in mezze grosze, che da allora in poi costituirono la principale moneta di Kazimierz. I loro resti salvati, molto rari nei ritrovamenti, sono tra le più rare monete numismatiche polacche".
Argento, diametro 27 mm, peso 2,95 g.