La coniazione di Ladislao IV fu registrata con una moneta "grossolana". Ciò è dovuto al divieto di coniare piccoli tagli, introdotto durante il regno di Sigismondo III e mantenuto fino all'inizio del regno di Giovanni II Casimiro. Durante il regno di questo re, quindi, furono coniate monete da tallero e ducato, e alcuni degli oggetti numismatici più belli del suo tempo sono le donazioni, nella cui produzione Danzica era leader.
I primi donativi di Wladyslaw da Danzica furono realizzati nel 1634/35 e seguivano l'iconografia dei donativi dell'epoca di Sigismondo III, con il sovrano al dritto e il cartiglio dello stemma al rovescio. Solo nel 1644 lo stile fu cambiato, con un panorama della città al rovescio, come si può vedere nel presente esemplare.
Si tratta di un donativo del 1647, opera dell'eminente medaglista di Danzica Jan Höhn il Vecchio. Fu coniato in tre pesi: uno e mezzo, due e tre ducati. Oggi i più pesanti sono tra i più rari, come confermano le quotazioni d'asta di queste monete. Questo è solo il secondo donativo da tre ducati del 1647 ad apparire nelle aste in Polonia, dove il primo è stato quotato quasi 30 anni fa (WCN 11, st.III, nel 1996!).
Si tratta di una moneta bellissima. Conservata con dettagli da fior di conio, con un lustro di superficie da zecca, con solo un difetto di rito. Il peso del disco di tre ducati ha permesso un conio profondo, con un bordo ben marcato e dettagli su cui possiamo ammirare i particolari di un ritratto del re superbamente eseguito, così come una vista ricca di sfumature della città. Come scrisse Jarosław Dutkowski:"Mostrava la città circondata da bastioni e baluardi. Mostrava la maggior parte degli edifici significativi della città, come le torri del Municipio principale e del Municipio vecchio, l'elmo che decorava la porta della prigione. Sono riconoscibili le torri di quasi tutte le chiese di Danzica...". Questo panorama è collocato tra lo stemma della città sorretto da due leoni e i simboli divini(a testimonianza della devozione della città alla Protezione Divina).
Una novità assoluta nella nostra storia.
Dritto: busto del re a destra, che indossa una corona e un'armatura decorata con trecce e rivetti, l'Ordine del Toson d'Oro e un collare rivestito di pizzo. Sul bordo:
VLAD IIII D G REX POL & SVEC M D L RVS PRVS
Rovescio: panorama della città tra uno scudo solare con raggi (all'interno il nome di Dio in ebraico) e uno scudo cittadino sorretto da leoni. Ai lati dei leoni la data e le iniziali G-R. Nel bordo:
EX AURO SOLIDO CIVITAS GEDANENSIS FIERI F (fiore con ramo orizzontale).